Meloni a Cutro tra applausi e contestazioni: peluches contro l'auto della premier | Il Foglio

2023-03-15 17:06:25 By : Mr. ZhiRong Liu

Dopo il naufragio il governo si sposta in Calabria per un Consiglio dei ministri straordinario che dovrà dare il via libera al nuovo decreto flussi. L'occasione per chiudere con le polemiche politiche. Città blindata e proteste

Il governo si è dato appuntamento questo pomeriggio a Cutro per la riunione del Consiglio dei ministri, lì dove, il 26 febbraio, è avvenuto il naufragio del barcone di migranti che ha provocato 72 morti accertate.

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Giorgia Meloni è arrivata a Cutro per presiedere il Consiglio dei ministri dedicato all’immigrazione a 12 giorni dalla tragedia di Steccato. Con lei sono arrivati i due vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. La premier inaugurerà una targa in ricordo delle vittime del naufragio all’ingresso del comune di Cutro. 

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  Subito dopo sono arrivati anche gli altri ministri: ci sono il titolare dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Giustizia Carlo Nordio, dell’Istruzione Annamaria Bernini, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, delle Imprese Adolfo Urso, della Cultura Gennaro Sangiuliano, del Turismo Daniela Santanchè, degli Affari europei Raffaele Fitto, del Lavoro Marina Calderone. 

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Il Cdm è l'occasione per chiudere con le polemiche politiche sull'assenza del governo dalle zone della strage e per dare un segnale "concreto" che per l'esecutivo è una priorità, un "dovere "morale", quello di evitare altre tragedie del mare come quella di dieci giorni fa davanti alle coste calabresi, a dirla con parole di Giorgia Meloni.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha smentito la notizia - circolata in un primo momento in seguito alla diffusione di una bozza del provvedimento che dovrà essere adottato oggi - che anche le navi militari saranno impegnate nella sorveglianza in mare: "Notizia priva di fondamento".

Ecco i punti principali della bozza di provvedimento:

Oltre 40 associazioni della società civile italiana ed europea hanno presentato un esposto collettivo alla procura di Crotone per chiedere di fare luce sul naufragio di domenica scorsa. “Davanti a così tanti morti e chissà quanti dispersi, è doveroso fare chiarezza” dichiarano le organizzazioni. “Vogliamo dare il nostro contributo all’accertamento dei fatti, non ci possono essere zone grigie su eventuali responsabilità nella macchina dei soccorsi”. Le associazioni rinnovano il loro appello all’Italia e all’Europa: per ridurre drasticamente il rischio di nuove tragedie è necessario mettere in piedi al più presto un sistema di ricerca e soccorso in mare adeguato e proattivo. 

In contemporanea al Cdm straordinario a Cutro, approda alla commissione affari costituzionali della Camera il progetto di legge della Lega che mira a ripristinare le norme del decreto Salvini (restrizione del diritto di asilo, ai ricongiungimenti familiari). La seduta è stata sospesa su richiesta delle opposizioni (Pd, +Europa, Terzo Polo, M5s).

Il premio Nobel per la pace per Cutro "sarebbe un riconoscimento non tanto a me ma ai cittadini perché qui stiamo vivendo come un lutto di famiglia, come se avessimo perso un figlio, un fratello, una sorella. Noi piangiamo". Così Antonio Ceraso, sindaco di Cutro, arrivando al Palazzo del comune dove nel pomeriggio si svolgerà la riunione del Consiglio dei ministri.

Intorno alle 14 Giorgia Meloni ha lasciato Palazzo Chigi, diretta all’aeroporto di Ciampino dove l'attende il volo di stato che la condurrà in Calabria. Il Consiglio dei ministri straordinario nella sede del comune di Cutro è pevisto alle 15,45.   

Una città blindata aspetta l'arrivo dei ministri che oggi si riuniranno nel Consiglio dei ministri a partire dalle 15.45). Nel centro della città ci sono i mezzi blindati dei Carabinieri e della Polizia, le strade saranno transennate, si temono contestazioni contro il governo. Questa mattina sui muri della città sono apparse scritte contro l'esecutivo e in particolare contro il ministro dell'Interno Piantedosi.

Il sindaco Antonio Ceraso ha diposto inoltre, con un'ordinanza, la chiusura degli esercizi commerciali dalle 12.30 alle 19, le transenne sono pronte per essere sistemate lungo le strade del piccolo comune.  

Giorgia Meloni è attesa a Cutro alle  14.45 con tutti ministri al seguito. Il paese è blindato dalle forze dell’ordine. Sui muri dei palazzi sono comparse scritte contro Matteo Piantedosi e il governo. Il programma della premier è molto compresso: si svolgerà tutto a Cutro. Non andrà invece a Crotone, al Palazzetto dello sport, dove si trovano le salme delle vittime. Per il momento è escluso anche un gesto simbolico in mare sopra a un barchino. Le condizioni meteo non lo permettono.

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Il Consiglio dei ministri  è stato preceduto da un preconsiglio dei ministri buono per arrivare a un accordo su un decreto "recante disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare". Un decreto che deve cercare di trovare una sintesi che possa mettere d'accordo gli alleati di governo, che trovi una quadra soprattutto tra Matteo Salvini e Alfredo Mantovano che per il leader leghista è “troppo condizionato dalla Chiesa”.

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Dal preconsiglio dei ministri è uscita una bozza che ragione su trienni e che impone "quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale e per lavoro autonomo" e dispone "misure per la semplificazione e accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro" e aumenta le pene per gli scafisti, al punto che il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, intervistato su SkyTg24, ha detto che "pensiamo a qualche fattispecie normativa, ad esempio una delle ipotesi è il reato di strage che possa essere esteso alle disgrazie che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Anche in queste ore vi sono stati ulteriori sbarchi con alcuni cadaveri che sono stati recuperati".

Sul tema migranti oggi è intervenuto anche il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin da Bruxelles: "La Francia crede che si debba rivedere il funzionamento delle regole di Dublino, lo dobbiamo semplificare enormemente. Le regole infatti sono molto complesse. In occasione della crisi Ocean Viking mi sono confrontato con il mio collega italiano perché l'Italia riprendeva 1 persona su 10 ed è chiaro che su questo punto si deve migliorare, ad esempio attraverso gli accordi bilaterali tra Paesi, che funzionano, e penso ad esempio a quello tra Francia e Germania. Mi vedrò la prossima settimana con il mio omologo italiano per continuare questa discussione".

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