Stampa digitale, una nuova frontiera per la comunicazione e l’innovazione tecnologica

2023-03-15 17:09:22 By : Mr. Jack Zhang

Oltre vent’anni fa, con l’introduzione del digitale a fianco dell’offset, faceva i primi passi una rivoluzione per il settore della stampa, ben evidente oggi. Vediamo quanto si è sviluppata e la convenienza

Gli ingenti investimenti in tecnologie laser e inkjet hanno messo a punto macchinari di stampa che raggiungono altissimi livelli qualitativi, riducono i tempi di produzione e favoriscono l’automazione dei processi.

Ma quale è la sostanziale differenza fra la stampa offset e quella digitale? A livello commerciale il digitale viene a coprire una fascia di mercato ostica per l’offset, ovvero quella delle piccole tirature, troppo onerose in un processo di stampa tradizionale, che necessita di una fase pre-printing strutturata (incisione lastre – avviamento macchina da stampa – calibrazione colori).

Il digitale, invece si basa sul concetto di copia singola, in quanto la stampa viene attivata direttamente dalla postazione PC, come più o meno avviene per qualsiasi stampante da ufficio. Ciò implica in primo luogo la possibilità di aprire tramite il digitale un mercato prima molto secondario per lo stampatore tradizionale, ovvero quello dei privati, prima interdetti all’accesso a questi servizi, proprio per le richieste di tirature minime comunque elevate da parte delle aziende di stampa.

Dall’altra parte l’avvento della comunicazione e divulgazione digitale tramite e mail marketing, social network, che sta diventando preponderante rispetto a quella cartacea, richiede, nel caso per esempio della divulgazione di un evento, quantitativi di stampa certamente minori e quindi un deciso aumento delle basse tirature rispetto a quelle medio/alte di qualche tempo fa.

Un esempio pratico per esplicitare il concetto: fino a qualche decina di anni fa la promozione di un evento avveniva tramite supporti, fra cui i più rilevanti erano il poster 70×100 in affissione pubblica e in location strategiche e un pieghevole con il programma dell’evento, parte distribuito a mano, parte spedito, con tirature per una manifestazione in una città di medie dimensioni di circa 300 poster e 2.000 depliant. Oggi il medesimo evento, a livello di supporti di stampa, necessita massimo di 10/20 poster per allestire il luogo dove avviene la manifestazione e di 100 pieghevoli/programma da consegnare ai partecipanti all’ingresso: da qui è evidente la trasformazione in atto e quanto il digitale può crescere a supporto della comunicazione.

Altro aspetto strategico che avvantaggia il digitale è la personalizzazione, un vero e proprio tallone di Achille della stampa offset: con i sistemi digitali più avanzati è possibile integrarvi un database e produrre quantità limitate di stampa con una variante di un nominativo o anche personalizzare un supporto cartaceo con diversi loghi aziendali, come ad esempio quello dei rivenditori di un’azienda produttrice; anche in questo caso la flessibilità del digitale risulta vincente.

Una delle domande più ricorrenti quando si discute di stampa è capire quando ricorrere al digitale e quando è opportuno effettuare una tiratura tradizionale, ossia quale è il numero di copie massine, per cui il digitale sia conveniente. Non è possibile standardizzare e definire un limite numerico assoluto, in quanto ciò varia dallo tipologia di stampato.

Facciamo alcuni esempi: per il classico biglietto da visita stampato in 1.000 copie in quadricromia (anche con più personalizzazioni di nominativo), certamente il digitale è più conveniente in quanto, con un veloce imposition nel foglio di stampa standard 33×48 cm, trovano posto ben 27 copie. Da ciò si desume che necessitano appena 37 stampe per produrre i 1.000 biglietti da visita. Il limite scende come numero di copie, quando si tratta di produrre un altro supporto classico, la carta intestata aziendale in formato A4: in questo caso il foglio stampa può ospitare solo due copie, per cui il limite massimo in cui è consigliato il digitale si aggira attorno delle 100 copie, da cui si ricavano 200 fogli lettera. Considerazioni similari possono essere fatte anche per un altro prodotto standard, come il pieghevole a 3 ante formato 10×21 cm, il cui sviluppo aperto è sempre in formato A4.

Un discorso a parte, in questa valutazione merita il classico poster formato 70×100 cm, prodotto in digitale tramite plotter inkjet ad alta velocità: in questo caso alcuni service di stampa propongono quotazioni economiche molto interessanti, in grado di soppiantare la stampa offset anche su tirature di 100/150 copie.

Ai primi avventi della stampa digitale, quest’ultima presentava una qualità discreta, ma non paragonabile alla morbidezza dei colori ottenibile con l’offset, precludendosi, così, nel proprio segmento di mercato, tipologie di supporti cartacei che necessitavano di riproduzioni di assoluto livello, come nei caso di brochure di arredamenti e divani, per i quali le vendite spesso vengono effettuate proprio tramite catalogo. Oggi l’evoluzione delle tecnologie di stampa hanno quasi azzerato queste differenze qualitative, percepibili unicamente da esperti del settore dopo analisi accurate. In più il digitale ha introdotto anche l’utilizzo di inchiostri speciali, come il bianco, non ottenibile in offset e l’argento e l’oro, stampabili anche tramite i processi tradizionali, ma tramite un passaggio di stampa aggiuntivo oltre la classica quadricromia.

I plotter di ultima generazione garantiscono prodotti di grande qualità e flessibilità nei grandi formati su una serie di materiali (PVC rigido e flessibile, plexiglass, legno, alluminio, cartone pressato e ondulato ecc…). La stampa di questi supporti era realizzata nei primi tempi su carta, che successivamente veniva accoppiata tramite adesivizzazione sul supporto desiderato: oggi invece si è affermata la stampa diretta, che viene effettuata anche su materiali spessorati (fino a 4/5 cm): ciò velocizza i processi e specialmente apre nuove nicchie di mercato, oltre a quella classica delle arti grafiche e della comunicazione. I plotter digitali, infatti vengono utilizzati per la realizzazione di carte da parati, per stampe su arredi e anche su ceramiche e rivestimenti; i moderni processi di fissatura e protezione del colore tramite verniciature o plastificazione, garantiscono ai supporti stampati ottimi livelli di durata nel tempo, anche quando questi ultimi vengono esposti all’aperto e quindi sono interessati da pioggia, gelo ed esposizione al sole.

Nel comparto dell’editoria l’avvento del digitale è stata una vera e propria rivoluzione, in quanto l’opportunità di stampa di piccole quantità di volumi a prezzi contenuti, ha di fatto risolto un problema molto diffuso specie ai piccoli editori, ovvero gli alti costi della produzione di libri e le tirature minime (comunque elevate in processi offset), un investimento necessario per poter avviare la commercializzazione. Oggi grazie al digitale è possibile testare un prodotto editoriale con un investimento di ridotto di poche copie, verificare le risposte del mercato e, se positive, avviare stampe di copie più considerevoli. Il mercato del digitale editoriale in questo contesto è molto interessante e propone più aziende (ad esempio Press Up – 4Grah), con le quali è possibile un rapporto automatizzato, con creazione dei preventivi, degli ordini e del flusso dei documenti da parte dell’editore direttamente sul portale dedicato.

Il service di stampa sicuramente più conosciuto sul panorama nazionale è certamente Gescom, fondata nel lontano 1983 come tipografia offset, poi sviluppandosi anche nell’ambito digitale. L’azienda si trova ad Acquarossa nei pressi di Viterbo, offre occupazione ad oltre 80 persone e la propria attività si sviluppa su un capannone di circa 15mila metri quadrati. Un dato impressionante sono le consegne quotidiane ai clienti che si assestano fra le 400 e le 500, quasi esclusivamente tramite corrieri espressi, interessando tutta Italia e anche la Francia e il Regno Unito.

Nell’era dell’automazione Gescom, per volere dei titolari Sandra Paolucci e Ettore Segatori, ha scelto un’altra strada, quella della relazione umana, quale valore aggiunto a livello commerciale, decisamente in controtendenza rispetto ai competitor. Gescom, infatti, si occupa del cliente, grazie alla cordiale assistenza telefonica delle proprie addette commerciali, dall’arrivo dell’ordine fino alla consegna. Questa cura del contatto umano prende forma e si sviluppa in occasioni di fiere del settore (prima del Covid), quando avviene il contatto in presenza fra cliente e personale Gescom, rinsaldando quella relazione che è alla base della filosofia aziendale.

Gescom rappresenta in termini di tecnologie il massimo di dotazioni di attrezzature nel nostro Paese: ne sono testimonianza le partnership con produttori israeliani e statunitensi costruttori di macchinari digitali che hanno utilizzato l’azienda per i test sul campo. La produzione comprende, oltre il reparto di stampa offset, i piccoli formati (brochure, biglietti da visita, pieghevoli), i grandi formati su i più svariati materiali anche spessorati (pannelli di vario tipo) ed i supporti pubblicitari (banner, striscioni stradali, coperture di edifici ecc…). Se nei primi anni Gescom si limitava alla stampa, ultimamente segue la clientela anche nella progettazione e nella creatività dei supporti, un’ulteriore opportunità, che crea legami commerciali ed umani, in linea con la filosofia aziendale.

Tutt’altra storia è quella di Grande Formato, piccola azienda di stampa digitale, fondata nel 2003 da Samuele Riccardi, come ditta individuale e successivamente sviluppatasi anche a livello societario, con gli attuali due soci. Grande Formato, così come recita la propria denominazione, si è specializzata nelle grandi dimensioni di stampa esclusivamente in digitale, a servizio di aziende del settore grafico, agenzie di pubblicità e comunicazione.

Vi trovano occupazione 11 addetti che evadono quotidianamente circa 40 ordini di stampa, di cui solo un 15/20% viene consegnato tramite corriere espresso. Ciò testimonia la caratterizzazione territoriale dell’azienda, la cui clientela è per lo più locale e quindi ritira direttamente in sede il proprio lavoro: ciò nonostante il buon rapporto qualità/prezzo di Grande Formato ha ultimamente allargato l’area della clientela anche in Toscana, nelle Marche e nell’area bolognese. La forza di questa piccola azienda artigiana sta nell’organizzazione, nell’automazione dei processi e nella velocità di consegna: tutto ciò permette l’evasione di un ordine standard anche nelle 24 ore.

Di rilievo anche la dotazione di plotter che stampano su più materiali (fino a 10 cm di spessore) con diverse tecnologie di trasferimento, quali solventi, acqua, UV e UV Gel, quest’ultima una soluzione di stampa avanzata che permette la preservazione in esterno del colore per oltre 5 anni, anche con l’esposizione al sole ed alle intemperie atmosferiche. Oltre a tutta una serie di prodotti standard (pannelli di vario tipo, banner, striscioni stradali) Grande Formato è specializzata in supporti di comunicazione visiva come totem, espositori e anche per la prototipazione di supporti speciali fustellati.

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Marco Fattizzo – Founder di Bianco Lavoro – Direttore Master Risorse Umane e Coaching Bianco Lavoro / Coach Sapienza Università di Roma / Imprenditore / Investor / operatività internazionale ???????? / Seguimi su Linkedin – Seguimi su Instagram

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